Titolo volutamente provocatorio, ma il significato è esattamente quello che si legge.

Tuttavia va sicuramente spiegato.

E alla fine della spiegazione, terminerò con una domanda, rivolta soprattutto a chi oggi gestisce processi lean o world class manufacturing o similari. A loro chiederò di giocare a fare i futurologi..

Ma andiamo con ordine e cominciamo con la spiegazione del titolo.

Quando qualcosa si evolve, lo può fare seguendo due vie: si evolve il metodo (il come) oppure si evolve lo strumento (il cosa).

Ciò che si evolve più frequentemente è lo strumento. Ciò che porta più valore aggiunto è sicuramente l’evoluzione del metodo.

Henry Ford, se avesse inventato un cavallo più veloce (come gli avrebbero chiesto i clienti, citando una sua famosa frase) avrebbe migliorato uno strumento. Viceversa, Ford ha inventato un metodo nuovo che lo ha portato a realizzare la cosiddetta produzione di massa.

Henry Ford

 

Negli anni ’70, abbiamo assistito ad un nuovo aggiornamento del metodo: un sistema di lavoro organizzato secondo principi nuovi, implementato da Toyota: la lean production. Da lì sono derivati altri metodi, simili, ma ciascuno focalizzato su aspetti leggermente differenti: Six Sigma, TPM.. fino al “recente” World Class Manufacturing.. e siamo negli anni ’80.

Il fatto che siano fioriti tanti altri metodi, vuol dire che in quel momento si è capito che valeva veramente la pena investire sul metodo, prima ancora che sullo strumento. Il motivo può risiedere nel fatto che all’epoca non c’erano gli strumenti di oggi e l’evoluzione non andava così veloce come negli ultimi 20 anni.

E inoltre si trattava certamente di un’intuizione correttissima.

Oggi, la maggior parte di coloro che lavorano in ambito industriale, si nutrono a pane & lean.

I meno giovani hanno visto trasformare le linee di produzione, grazie alle innovazioni tecnologiche.. anche se sono rimasti intatti i principi che sempre li hanno guidati per rincorrere il miglioramento continuo in tutti gli aspetti del proprio lavoro, dalla produttività, alla qualità del lavoro, alla sostenibilità ambientale.

Una trasformazione dovuta fondamentalmente, all’evoluzione degli strumenti tecnologici: e così i semafori dell’Andon sono diventati maxischermi, le informazioni sono aumentate, i KPI si sono arricchiti, i biglietti cartacei del Kanban sono diventati digitali, ecc…

La quarta rivoluzione Industriale ha rappresentato un ulteriore boost che ha arricchito il parco tecnologico a potenziamento dell’efficienza produttiva.

 

Innovazione di metodo e tecnologica vanno sempre insieme di pari passo: l’una ha bisogno dell’altra per esprimere tutte le sue potenzialità.

 

Oggi, i principi metodologici, proprio grazie alle nuove tecnologie, hanno visto moltiplicare la propria efficacia, e per questo hanno fatto più proseliti e convinto molti scettici: oggi essere lean o world class è più semplice e sicuramente più vantaggioso di quanto fosse 10 anni fa.

Quando diciamo che la tecnologia è “solo” uno strumento, intendiamo dire che è qualcosa che diventa veramente efficace laddove esiste un metodo, un’organizzazione efficace. Questi strumenti costituiscono però qualcosa al quale non serve (e non è utile) “affezionarsi” perché sono in continua evoluzione, distrutti e rigenerati dalla ricerca & sviluppo.

Anni fa, con un amico fotografo con il quale amavo passare diverse ore in camera oscura, si discuteva sulle arrembanti macchine fotografiche digitali.

Io molto ingenuamente pensavo che fossero qualcosa di “dannoso” per la Fotografia di un certo tipo, di alto livello. Lui molto tranquillamente mi disse “La macchina fotografica è “solo” uno strumento“. Facendomi intuire che la fotografia è qualcosa che sta nella testa. È un fatto culturale.

Allo stesso modo, i metodi, i principi organizzativi sono “fatti culturali”, aspetti di una cultura aziendale.

Evolvere una cultura aziendale può essere più difficile, ma probabilmente meno costoso. Ma non ti porta ad un miglioramento graduale. Ti fa fare il salto.

La domanda che vorrei porre alla fine di questo articolo ai lean o WCM manager è:

 

In piena Industria 4.0 e con l’Intelligenza artificiale che avanza a passi da gigante, è plausibile pensare ad una ulteriore e innovativa evoluzione anche dei metodi?

 

La pandemia in cui stiamo vivendo, ha rappresentato un’accelerazione di quelli che prima erano solo trend o processi in essere che si stavano sviluppando lentamente: il lavoro da remoto (smartworking), l’importanza strategica del cloud, la diffusione della digitalizzazione, non possono essere questi, i pilastri per una nuova rivoluzione delle metodologie organizzative?

Ciò che valeva negli anni ’70 o ’80 (e che andava bene anche fino a 10 anni fa), non è detto vada bene ancora oggi.

In particolare la veloce transizione digitale e la necessaria transizione green disegnano un mondo nuovo, completamento diverso… nel quale viviamo e lavoriamo.

Quale sarà il prossimo step?

Anzi, il prossimo salto?

Mi piacerebbe ne discutessimo insieme.

 

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